I dischi sono infatti parte integrante ed essenziale per chi intraprende questa strada, sono fedeli compagni durante gli allenamenti più faticosi. Ma cosa si cela dietro a dei semplici quanto pesanti “blocchi” neri?
Una volta entrati a far parte, anche se da poco tempo, del mondo della palestra e della pesistica ci si rende conto che ci sono attrezzi che non passeranno più così inosservati come in passato.
Un normale bilanciere, così semplice all’apparenza, acquisirà per noi caratteri particolari, piccole importanti differenze.
Allo stesso modo, quei blocchi circolari neri, alle estremità dei bilancieri, che prima potevano apparire parte integrante e fissa dell’attrezzo, ora agli occhi di un atleta assumono tanti significati diversi.
Prime nozioni da sapere per scegliere i propri dischi
Trovandoci di fronte a tanti dischi differenti bisogna innanzitutto sapere in cosa stanno le piccole sfumature che li diversificano.
La prima cosa da sapere è che una tipologia di disco si differenzia da un’altra per il diametro del foro centrale grazie a cui si vanno ad aggiungere al bilanciere: convenzionalmente i dischi hanno il foro da 25, 28 o 30 mm.
È importante scegliere il diametro di foro giusto per il nostro bilanciere, ma non è finita qui: grande differenza sta nel peso che un disco ha e nelle sue dimensioni. A proposito di quest’ultima caratteristica sarebbe più corretto sceglierli tutti, più o meno, della stessa dimensione così da non sbilanciare l’asse del nostro bilanciere.
Pesi da 28 mm: caratteristiche di questo specifico disco da palestra
Il disco da 28 mm è uno tra i più comuni da trovare, questo perché 28 mm è il diametro del bilanciere olimpionico maschile, quindi, sicuramente uno tra i più diffusi.
Sua caratteristica principale è il diametro del foro centrale, compatibile con numerosi bilancieri, ma c’è altro da scegliere nel momento del loro acquisto.
Infatti, in base al livello da cui l’atleta parte e quello che vuole raggiungere esiste poi un’ampia gamma di pesi che il disco da 28mm può avere: solitamente si va dai meno pesanti, 0.5 kg, fino a raggiungere il peso massimo che il disco può avere, che è di 20 kg.
Il gioco sta proprio nel combinare i dischi di diverso peso per raggiungere il carico desiderato: è importante che il bilanciere sia simmetrico, quindi, venga caricato da entrambi i lati con lo stesso numero e tipo di dischi, così da mantenere in equilibrio l’asse e da non far lavorare maggiormente una parte di corpo piuttosto che un’altra.
Altro fattore da tenere in considerazione quando si acquistano dischi liberi da palestra, ma soprattutto nel momento dell’utilizzo, è il peso che già il bilanciere porta con sé: infatti, per avere la giusta consapevolezza del peso che si andrà a sollevare bisogna tenere in considerazione tutti gli elementi che si stanno utilizzando.
Diverso materiale dei dischi: pesi in ghisa o in plastica da 28 mm
Un’ultima caratteristica non di poca importanza, che differenzia alcuni dischi da 28 mm da altri, è proprio il materiale di cui sono fatti.
Esistono infatti due tipologie di dischi: quelli in ghisa e quelli in plastica. In entrambe le tipologie il foro centrale resta di 28 mm ed esistono gli stessi tipi di dischi di pesi diversi. Quindi la differenza sta appunto nel materiale e nelle conseguenti caratteristiche.
Nel primo caso il disco può essere fatto completamente di ghisa, e quindi risultare più grezzo, di più difficile presa ma anche più durevole nel tempo; oppure esiste la variante in ghisa gommato, quindi, rivestito da uno strato di gommatura che permette di attutire leggermente il rumore che farebbe la ghisa grezza colpendo su altre superfici, ma soprattutto facilita la presa grazie all’attrito caratteristico della gomma.
La tipologia di disco da 28 mm fatto in plastica invece è composta da un involucro in plastica riempito di cemento o sabbia. Questa è una soluzione più economica rispetto alla ghisa ma anche di minor resistenza nel tempo: la plastica è molto più facile da rovinare e può capitare che si arrivi a bucare, a seguito di numerosi utilizzi.
Anche il riempimento dei dischi in plastica è facilmente danneggiabile: nel caso del cemento può arrivare a incrinarsi o rompersi, mentre nel caso della sabbia potrebbe fuoriuscire nel caso in cui il rivestimento si arrivi a bucare.
Un’altra caratteristica dei dischi in plastica da dover conoscere, prima dell’acquisto, è sicuramente quella che a questo materiale, per raggiungere la stessa quantità di chili del disco in ghisa, serve uno spessore maggiore e ciò può essere limitante sia a livelli di spazi generali sia nel caso in cui dovessero essere utilizzati su un manubrio, soprattutto assieme ad altri dischi.
Sono sicuramente due opzioni molto diverse tra loro e fin da subito si può notare la diversa qualità del prodotto, ma i dischi in plastica possono essere una scelta economica per chi ancora deve sperimentare questo mondo.