Panca piana classica e al Multipower: quali sono le principali differenze

Conosciuto come uno degli attrezzi da palestra più d’aiuto per chi vuole lavorare con il sollevamento peso, il Multipower ha effettivamente diverse caratteristiche che lo rendono così efficiente.

Sicuramente la sicurezza che garantisce a chi lo utilizza, avendo ganci di sicurezza ad altezze regolari; non da poco la mobilità ridotta del bilanciere che lo vede sollevarsi solamente in linea perfettamente verticale, vincolato alle guide che scorrono sulle assi del macchinario; un’altra importante caratteristica è quella di essere molto versatile e, quindi, di permettere all’atleta di compiere numerosi tipi di esercizi.

Uno tra i numerosi esercizi praticabili con l’aiuto del Multipower è proprio quello della panca piana. Infatti, basterà aggiungere alla struttura del macchinario una panca piana e, a quel punto, si userà il bilanciere fisso per compiere gli esercizi.

Conoscere la panca piana, prima del Multipower

La panca piana è un esercizio multiarticolare che consiste nel movimento di un bilanciere restando distesi su un appoggio senza inclinazioni. È uno degli esercizi di base del Powerlifting ed è anche uno dei più mirati per lo sviluppo dei muscoli pettorali. È però da non sottovalutare la sua importanza anche per tutti i muscoli che compongono la parte del torace e del cingolo scapolare.

Tutto ciò che serve è una panca piana e un bilanciere da poter sollevare.

L’esecuzione dell’esercizio consiste in semplici passaggi: la posizione di partenza è quella che vede l’atleta sdraiato sulla panca piana, appoggiando spalle e scapole nel corretto set-up (la posizione della schiena ricorderà un arco, perché ci si troverà ad avere le spalle appoggiate mentre resterà sollevata la parte centrale della schiena).

Molto importante è l’appoggio che danno i piedi: quindi sarà necessario che l’intera pianta nel piede poggi sulla superficie del pavimento. L’impugnatura del bilanciere non è da sottovalutare: se si utilizza uno olimpionico si potrà usare come riferimento per il dito medio i segni presenti sull’asse. In altri casi non bisognerà comunque tenere le braccia né troppo larghe, né troppo strette.

A questo punto si è pronti per sganciare il bilanciere dall’appoggio e, se si è riusciti a mantenere le giuste impostazioni del corpo, il petto sarà leggermente rialzato. A questo punto si inspirerà, gonfiando il torace, i gomiti saranno in posizione di completa estensione e, solo da questa posizione, si potrà iniziare a scendere fino a far toccare il bilanciere al petto.

Solo a fine ripetizione si potrà espirare. Un importante consiglio è quello di spingere il torace verso l’alto anche durante la fase di risalita del bilanciere, continuando così a mantenere la posizione del corpo esattamente come nella fase iniziale.

Una volta compreso e praticato questo esercizio di base si potrà decidere se eseguire lo stesso con l’aiuto del Multipower.

Panca al Multipower: quali sono le differenze rispetto all’esercizio fatto a peso libero?

Innanzitutto, la panca piana va posizionata esattamente sotto il bilanciere; essendo il macchinario caratterizzato da bilanciere guidato in traiettoria fissa, l’atleta dovrà posizionarsi sulla panca piana ed eseguire l’esercizio precedentemente spiegato, con la differenza di avere un’unica direzione possibile di spostamento del peso.

Partiamo ad analizzare l’aspetto muscolare e quindi le differenze che risentono i muscoli di un atleta che si trova ad allenarsi con il Multipower dopo aver svolto la panca piana senza di esso.

Essendo il medesimo movimento, i muscoli attivati, a parte gli stabilizzatori che in questo caso non vengono coinvolti, sono gli stessi. Anche in questo caso quindi il gran pettorale sarà il protagonista dell’allenamento.

Possiamo confrontare i due esercizi anche da un punto di vista sia motorio che articolare. Praticando la panca piana classica la traiettoria ideale è leggermente inclinata: si partirà con il bilanciere a livello dei capezzoli e si giungerà a livello dei capelli dell’atleta.

Questa traiettoria è impossibile utilizzando il Multipower, in quanto la spinta può avvenire in un solo binario. A questo punto bisognerà scegliere se svolgere il movimento ad altezza del collo o sopra i capezzoli: nel primo caso, arrivando ad alzare il bilanciere nel punto più alto, sarà impossibile mantenere il corretto assetto delle scapole; ciò favorirà un aumento di infortuni e sarà normale notare un eccessivo allargamento dei gomiti.

Se invece l’atleta decidesse si mantenere la traiettoria ad altezza capezzoli, per la mancanza di svincolo articolare, non possiamo riportare il bilanciere in spinta all’altezza del collo e ciò favorirà pericolose rotazioni interne, sotto carico, durante la spinta. Anche in questo caso si alzano i rischi di infortuni alla spalla.

Perciò, a livello muscolare, i due esercizi mirano praticamente alla stessa zona e il risultato potremmo definirlo molto simile. Utilizzando però il Multipower ciò che c’è da tenere in considerazione è quindi il più alto rischio di infortuni e gli eventuali danni alle articolazioni.

Perciò, avendo chiara la situazione ed essendo coscienti di cosa comporti svolgere gli esercizi in panca piana nell’uno o nell’altro modo, possiamo liberamente decidere con quale metodo preferiamo allenarci.

Abbiamo anche capito che l’aggiunta del Multipower può essere un aiuto alla panca piana, data la maggior facilità, sotto alcuni aspetti, e la mancata necessità di avere un aiutante durante l’allenamento, ma mai potrà sostituire l’esercizio classico che si può svolgere senza di esso.