Podcast #3: Consigli da master trainer.

Intervista a Igor Castiglia, organizzatore dell’annuale evento “Funzioni in Azione” e Master Trainer Internazionale.

Nel terzo episodio di Allenamento Funzionale toccheremo vari argomenti insieme ad un esperto assoluto del training, tra cui:

– I primi passi del functional training in Italia

– Le migliori figure e scuole per l’allenamento funzionale

– Consigli e libri sul tema

Francesco Perticari

Nel nostro appuntamento sull’allenamento funzionale oggi abbiamo Igor Castiglia che è un nome noto a tutti gli operatori del fitness. Ciao Igor, io non so bene come presentarti poiché sei un professionista eclettico. Per iniziare, ti presento come amico, poiché l’amicizia con te è un aspetto a cui tengo molto. Poi come Master Trainer internazionale, perché io mi ricordo ancora quando sono entrato nel settore, tu eri già famoso in questo ruolo. E un po’ ti invidiavo, perché avevi un sacco di ragazze attorno che ti guardavano in maniera entusiasta quando salivi sul palco. Poi ti ho conosciuto anche in veste di manager (manager del fitness), esperto di comunicazione e marketing, sempre, molto focalizzato e anticipatore di tendenze. Sei anche un “inventore” di attrezzatura. Inventore e progettista di attrezzi per tenersi informa e per l’allenamento funzionale. Inoltre sei un organizzatore di eventi.

Francesco Perticari

Ho dimenticato qualcosa nel presentarti?

Igor Castiglia

Ripensando ai titoli che hai elencato mi viene da sorridere, comunque, no, non hai dimenticato nulla. All’inizio della carriera si rincorre il titolo che uno può avere per poterlo spiegare, e poi si veniva identificati dal ruolo scritto sopra un biglietto da visita. Una volta si usavano i biglietti da visita. Per lungo periodo anch’io facevo fatica a dare un’identità che rispecchiasse quello che facevo, soprattutto con l’interlocutore che poteva diventare un potenziale cliente. Master Trainer internazionale sicuramente è stato il mio ruolo per molto tempo. Sono stato un trainer, sono di base un istruttore. Nasco nel settore del fitness come un istruttore, come la maggior parte di quelli che operano nel settore del fitness, e poi ho avuto una mia evoluzione. Il fatto che per un periodo si utilizzasse quel titolo era perché operavo al di fuori del mercato italiano ed è stata una delle cose sulle quali mi sono concentrato a metà della mia carriera, non agli inizi perché avevo visto che era importante per me, per gli stimoli che mi dava, ma anche proprio per poter essere all’avanguardia e perché mi divertiva poter viaggiare e fare tante altre cose. Quindi internazionale, sì perché spesso lavoravo fuori dall’Italia. E master trainer è un titolo che normalmente viene dato nell’ambito formativo quando si passa ad altri istruttori, ad altri, trainers un “know how”, un sapere che poi loro mettono in pratica.

Francesco Perticari

Un istruttore di istruttori?

Igor Castiglia

Un istruttore di istruttori, facevo il Presenter praticamente.

Francesco Perticari

Premetto che non ho letto il tuo curriculum, quindi la mia presentazione è stata, proprio sincera e riguarda le vesti nelle quali io ti ho conosciuto per ragioni professionali. Allora, passiamo subito al concreto della nostra puntata che parla di allenamento funzionale come al solito. Io ti voglio chiedere come hai vissuto, vista la tua esperienza decennale nel settore, il salto di paradigma che l’allenamento funzionale ha portato nel mondo dell’allenamento, sia da un punto di vista del training sia da un punto di vista delle dinamiche di settore, cioè cos’è successo al nostro settore dopo l’avvento di questo modo diverso di allenarsi.

gym rings

Igor Castiglia

Quando mi sono accorto che stava accadendo qualcosa ho subito cercavo di capire che cosa. Arrivavo dal mondo dei corsi collettivi dove ho fatto gran parte della mia carriera. Per me era un momento di transizione e, dico anche con esattezza, era il 2004. Nel 2004 ho iniziato a relazionarmi con altri grandi professionisti americani, che mi hanno contattato perché c’erano dei progetti che si stavano sviluppando. Allora, la figura dell’istruttore era centrale nella gestione di piccoli gruppi di allenamento che nel 2004 non erano ancora così diffusi. Quindi, l’obiettivo era capire come allenare piccoli gruppi di persone in modo personalizzato, non seguendo quello che era la logica convenzionale dell’allenamento individuale e neanche quella dei corsi di gruppo. Quando mi hanno coinvolto, nel 2004, in questo progetto, ho sollevato la testa e capito che c’era qualcosa di diverso anche proprio in quella che era la richiesta del mercato.  Non era proprio allenamento funzionale così come viene inteso adesso, ma c’era già la matrice, la base di quello che sarebbe accaduto. Poi nel 2004 c’era già chi aveva ben chiaro cosa fosse l’elemento funzionale e usava magari già anche il termine. In Italia nel 2004 se ne parlava veramente poco.

Francesco Perticari

Come lo chiamavi?

Igor Castiglia

Ma, allora, non c’era una grossa definizione perché fino agli anni 2000 si parlava di allenamento in palestra, c’era ancora la figura degli istruttori di Sala e del personal trainer che però era un istruttore di sala che offriva servizi personalizzati di un certo profilo, sempre dedicati al benessere della persona in modo relativo e non tanto al condizionamento della performance in termini atletici, perché quelli rimanevano nell’ambito dello sport.

Rimanendo nel fitness. Il personal trainer aveva degli obiettivi specifici sul singolo individuo ma non c’era un termine che lo definiva come è stato dopo con l’allenamento funzionale. Quindi c’era sempre un’accezione che vedeva il trainer allenare la persona in modo convenzionale, con gli strumenti convenzionali, perché molto dell’allenamento funzionale è stato reso tale, cioè molto della figura dell’immagine che abbiamo dell’allenamento funzionale è stato reso tale da esercizi (perciò movimenti specifici), da attrezzi particolari che vengono usati per quegli esercizi. Ma l’allenamento funzionale non dovrebbe circoscriversi entro questi limiti. Una frase importante che ricorreva in quegli anni (2000-2004) era: “ricordatevi che non esistono attrezzi per l’allenamento funzionale, l’allenamento funzionale è allenamento funzionale, punto”.

Gli attrezzi che vengono utilizzati sono qualcosa che può essere usato in modo funzionale, ma gli stessi attrezzi potrebbero essere usati in modo convenzionale e per convenzionale s’intende che vengono utilizzati in modo analitico per condizionare il distretto muscolare piuttosto che quel singolo movimento che interessa al tuo sport. In quegli anni ho capito che l’allenamento funzionale è tutto ciò che si dovrebbe far fare fare a una persona che non ha più possibilità di muoversi bene. Un anziano oppure una persona che ha avuto, per qualsiasi motivo, un lungo periodo di fermo. Funzionale è tutto ciò che gli si farebbero fare per recuperare le funzioni, ma pensandole per una persona sana. Quindi faccio fare del lavoro che non è specifico per un distretto muscolare, ma per il benessere della persona che non ha patologie perché non mi sono mai occupato di traumi, patologie e rieducazione. Ho incominciato a fare attenzione a quel mondo che in realtà parlava di funzioni, e quindi della parte naturale del movimento umano, e del trasferimento di questo movimento nella quotidianità delle persone, non atleti.

Francesco Perticari

E’ interessante quello che dici perché, in effetti, i primordi dell’allenamento funzionale risalgono agli anni ’70, quando negli USA un gruppo di esperti che si occupavano sostanzialmente di fisioterapia, cominciarono a studiare il movimento. Incominciarono a vedere il movimento e il corpo in maniera diversa. Prima l’approccio era molto analitico, quindi movimenti analitici che andavano ricercare lo sviluppo muscolare. Successivamente col Funzionale si passa al corretto movimento e alla corretta funzione. Quindi torna tutto quello che racconti.

Come l’hai vissuto dal punto di vista del settore? Il cambiamento c’è stato perché si è passati dalla Globo Gym, palestra tradizionale, a delle altre concezioni di palestra? Come è stata la tua esperienza in questo passaggio?

Igor Castiglia

L’ho vissuta molto bene perché  si toccava con mano che si trattava di un’evoluzione vera, non era la moda fine a sé stessa ma c’era un’evoluzione strutturale che ovviamente poi veniva cavalcata e diventava moda. Io l’ho sempre vissuto bene perché sono stimolato quando c’è da crescere, da conoscere e da sviluppare. Il lavoro è divertente quando puoi realizzare cose che prima non c’erano: programmi, attrezzi, oppure nuove soluzioni da offrire. Quindi l’ho vissuta con grande curiosità, cercando di fare chiarezza, di capire anche per poter comunicare correttamente questa rivoluzione. Avendo avuto la necessità, negli ultimi vent’anni, di rapportarmi con l’istruttore o il titolare di palestra piuttosto che l’utente finale, ho sentito la responsabilità di comunicare correttamente, ciò che dicevo, quindi, mi sono sempre sentito, e lo dico sinceramente, responsabile di approfondire concetti e proposte nel migliore dei modi. Motivo per il quale molti trend non li ho seguiti perché sapevo di non avere il tempo di poterli approfondire in modo adeguato.

Francesco Perticari

Quello che hai fatto lo hai fatto molto bene come la Fitness Bag, Ricordo che sei stato forse il primo in Italia a presentare una sacca d’allenamento con maniglie, tipo fitness bag.

Igor Castiglia

Sì, prima esisteva un attrezzo simile ma non permetteva di fare molto. Io avevo in mente un attrezzo che consentisse di sviluppare quello che in quegli anni avevo già metabolizzato dai miei studi sul funzionale. Stiamo parlando del 2008 in questo caso, ed erano già quattro anni che mi occupavo di questa evoluzione e volevo un attrezzo che mi permettesse di gestire anche le classi collettive. Io arrivavo da lì, pensavo fosse bello poter lavorare in modo funzionale anche con tanta gente. Doveva essere amichevole come tipo di strumento, e non limitato agli atleti. Ho cercato di sviluppare un qualcosa che non all’ora non c’era. Credo di averlo fatto bene perché poi è stato replicato e copiato da molti. E secondo me, quando questo avviene, vuol dire che hai centrato il colpo, hai fatto una cosa giusta. Io ho avuto la mia soddisfazione, non solo economica, ma la soddisfazione di aver fatto qualcosa che che ho visto espandersi concretamente sul mercato. Quindi, in quegli anni lì, ho vissuto da protagonista lo sviluppo dell’allenamento funzionale, con grande curiosità. Ho visto, come sempre accade, le aziende buttarsi a capofitto in qualcosa che non conoscevano, alimentando una serie di errori anche nella comunicazione che hanno poi portato a una grossa confusione tra cose che sono, di per sé, comuni all’allenamento funzionale ma non sono un vero allenamento funzionale. Faccio un esempio per tutti. Quando il Cross Training arrivò in Europa, io lavoravo in Olanda e il primo centro lo aprirono proprio in Olanda. Già si parlava di Cross Training ma era una cosa prettamente americana, fondamentalmente. Non ero mai andato in un centro Cross Training fisicamente, ma ne conoscevo le basi grazie a tutti i miei colleghi che lavorano negli Stati Uniti e che mi raccontavano. Quando aprirono in Europa mi ricordo che ero in Olanda e non mi aspettavo ci sarebbe stata una ondata di successo del metodo.

All’ora parlai con un responsabile marketing di una delle aziende principalmente coinvolte nella sponsorizzazione del metodo che me ne disse peste e corna, con una lungimiranza che oggi fa sorridere, visto lo sviluppo sul mercato europeo del Cross training, negli ultimi 10 anni.

L’allenamento funzionale è ben rappresentato dal Cross Training.  Grazie a un programma codificato e a un brand molto conosciuto vi è stata la possibilità di aver reso molto popolari alcune delle sue componenti, creando tuttavia una certa confusione nella testa delle persone. L’allenamento funzionale non deve essere per forza competitivo verso se stessi o verso gli altri e non è necessario identificarlo in un training che deve essere portato sempre oltre il limite delle proprie capacità fisiche.

Podcast #3: Consigli da master trainer.

Francesco Perticari

Questo aspetto è stato il punto di forza e forse anche il punto di debolezza del Cross Training.  Ricordiamoci che alle origini il funzionale nasce per la gente comune.

Tu sei l’ideatore e il titolare dell’unico evento in Italia, legato al mondo dell’allenamento funzionale; l’unico simposio aperto al pubblico, in cui si parla di allenamento funzionale sia dal punto di vista pratico sia dal punto di vista teorico. L’evento si chiama “Funzioni in Azione” e io ti chiedo di parlarci di questo bellissimo progetto: date, novità ed esperienza personale in questi anni difficili per il nostro settore.

Igor Castiglia

“Funzioni in Azione” è nato con altri due colleghi, due amici Amir Lafdaigui e Andrea Scala, con il quale lavoro ancora. Con Amir ci siamo poi divisi perché abbiamo preso strade diverse. Io e Andrea abbiamo continuato a organizzare “Funzioni in Azione” ma, originariamente, con questi due miei amici e colleghi decidemmo, e stiamo parlando del 2013, di fare un evento che spiegasse in qualche modo che cos’è l’allenamento funzionale a i trainer, personal trainer o istruttori di corsi collettivi, dai diversi punti di vista, cercando di farlo invitando non solo una scuola, la più rinomata, ma bensì tutti gli esponenti delle migliori scuole che sul mercato avevano dimostrato, con contenuti, di offrire del valore e che ovviamente avevano qualcosa da offrire come corsi o come formazione. Ci siamo detti: “mettiamo in contatto tutte queste realtà, queste scuole, questi relatori di rilievo, in un unico evento super partes dove tutti quanti, allo stesso modo, abbiano lo spazio per raccontare qualcosa e noi facciamo da registi più che altro per creare un palinsesto che non riproponga lo stesso argomento. Cerchiamo di organizzarlo e diamogli un’identità”.

Siamo riusciti a farlo in forma pratica e teorica, su due giornate. I primi anni avevamo due sale, poi abbiamo provato con tre sale. L’abbiamo organizzato per tanti anni invitando sia scuole e relatori italiani, sia relatori internazionali. Siamo arrivati ad avere una media di 30 relatori, quindi una media importante.

Francesco Perticari

La seconda domanda, fatta per metterti in un pò in difficoltà e questa: quali sono secondo te le scuole di allenamento funzionale più rappresentative?

Igor Castiglia

Ho una mia opinione personale. Visto che l’allenamento funzionale, come dicevamo prima, spazia molto, se uno guarda alla base vi sono competenze che devi avere per forza. Nell’allenamento funzionale che tu sia giovane o anziano, che tu lo faccia in modo molto amatoriale per essere più in forma, o che tu lo faccia perché sei un atleta, vi sono delle cose che non puoi ignorare.

Tutti gli autori e le scuole che sono state invitate a Funzioni in Azione hanno in qualche modo superato una selezione da parte mia e del mio staff.

Francesco Perticari

Hanno passato il test.

Igor Castiglia

Non è mai stata una decisione univoca. Ma una decisione corale che ha sempre coinvolto noi organizzatori e persone di cui noi ci fidiamo molto. Uno dei criteri di valutazione fondamentali c’è sicuramente la competenza nell’allenamento della forza. L’allenamento della forza che è una cosa che rientra nei parametri del funzionale, non è l’allenamento funzionale ma è una delle basi dell’allenamento funzionale. Io sinceramente amo molto il modo di lavorare di Aldo Gruzza con “L’Accademia Italiana Della Forza”. L’ho sempre visto a “Funzioni in Azione” presentare con la sua genuinità, semplicità, ma con profonda esperienza, contenuti importantissimi per chiunque si approcci ad allenare, come dicevo prima, sia un anziano che un ragazzo che un atleta o una persona normale. Poi ci sono altre scuole, non dico generiche, ma che abbracciano in modo più ampio il settore del fitness e dello sport e che sono state anche presenti da noi. Mi viene in mente nel settore la conosciutissima “ELAV” con Enrico Guerra che è stato uno dei relatori, non l’unico di “ELAV”, che comunque ha dei contenuti provati sul campo e scientificamente testati poiché si tratta veramente di una scuola ben strutturata.

Il loro approccio è scientifico però ad ampio respiro, non esclusivamente accademico per atleti.  Ci sono realtà un po’ meno conosciute, intendo come marchio, e forse per anzianità, ma comunque ben strutturate e organizzate. Mi viene in mente la “4move” con a capo Stefano Ninci che è una persona splendida, estremamente competente, e che ha portato sul mercato, secondo me, dei programmi decisamente interessanti. Non voglio dire di nicchia, ma non così di larga diffusione, non così commerciali, ma molto molto utili. Ad esempio, temi che approcciano la respirazione, piuttosto che l’apparato neuro-muscolare, da un punto di vista proprio neurologico. Quindi molto interessante se si hanno le basi per poter seguire bene e poi dopo applicare quei corsi. Collegato comunque alla stessa tipologia di accademia cito B-Move, in questo momento è gestita da Andrea Chellini. Ne parlo perché è comunque collegato in modo diretto anche a Michael Boyle, nome noto, per chi è nel mondo dell’allenamento funzionale e nel mondo dello “strenght conditioning”. Tramite “B-Move” vengono organizzati degli eventi in Italia e dei corsi di certificazione della scuola di Boyle, quindi una scuola molto interessante.

Francesco Perticari

Alcuni lo considerano persino il fondatore del movimento Functiona

Igor Castiglia

Sì, sicuramente Boyle ha un peso specifico molto importante in questo mondo. Poi come le persone siano arrivate ai contenuti che propongono è una trama fatta di tanti fili. Quindi anche lui, sicuramente, è arrivato a poter dire e fare le cose che fa, grazie ad altri grandi professionisti che magari non sono conosciuti e che arrivano dallo “Sport Conditioning”. Ce ne sono diversi che sono meno conosciuti. Lui sicuramente ha una Academy che funziona molto bene, parlo di Michael Boyle. In Italia poi ci sono altri nomi. Ad esempio, uno dei nomi che ha anticipato di anni i temi allenamento funzionale non è conosciuto dalla massa, dei non addetti ai lavori, è Angelo Belotti, persona di cui ho una stima infinita perché ritengo essere un genio con tutti i problemi dei genialoidi. Io dico sempre che quando lui viene al simposio, e glielo ricordo, dovremmo avere un interprete, ma lui parla italiano.

Francesco Perticari

 Angelo è una di quelle persone capaci di stupirti quando parla di allenamento e a volte è talmente avanti che fai fatica a seguirlo.

Igor Castiglia

Si dimentica a volte che le persone davanti a lui non hanno magari la stessa base di competenze, ma è una persona splendida con una lungimiranza e una capacità olistica, nell’accezione corretta del termine, di vedere a 360 gradi il mondo dell’allenamento funzionale. Poi io colgo l’occasione di citare Federico Luzzi. ho avuto modo di ascoltare la sua sessione all’ultimo “Funzioni in Azione” e mi è piaciuto particolarmente perché ha detto cose che sapevo, ma attraverso una comunicazione che le ha rese veramente speciali. Quindi ho detto “cavoli”! Le ho sentite tante volte, ma sentirle dire così mi ha entusiasmato. Immagina cosa può innescare a un ragazzo giovane che magari non le ha mai sentite. Molto bravo, molto competente. Un altro professionista splendido (che secondo me crescerà ancora di più di quanto già è cresciuto), un nome che si sentirà sul mercato è Antonello Monno. Lui è veramente un grande. Ho avuto modo di ascoltarlo, di seguirlo, di vedere alcune cose che ha fatto. Un grande professionista. Noi, a “Funzioni in Azione” facciamo sempre una cosa, invitiamo le persone sulla base dei contenuti che presentano, a prescindere dalla notorietà e dalla reputazione commerciale. Abbiamo invitato anche grandi nomi conosciuti, scuole come la Funtional Training School di Guido Bruscia e altri molto abili, sicuramente con un network magari consolidato, e cerchiamo di dare loro lo stesso spazio dei più giovani e magari meno noti. È ovvio che chi non è conosciuto ha più bisogno di essere spinto per arrivare, quindi mi fa piacere parlare delle giovani promesse meritevoli.

Francesco Perticari

Io lo sapevo che, con uno come te l’intervista avrebbe dovuto durare tre ore. Sei veramente un pozzo di informazioni utili e di spunti interessanti per quelli che ci ascoltano e che dovrebbero essere aiutati a seguire dei percorsi in questo mondo. Invece, sono costretto a chiudere per ragioni di tempo e ti faccio l’ultima domanda. Quali sono i tre libri, ad esempio, che consiglieresti a un ragazzo che esce da scienze motorie e abbia il desiderio di cominciare a informarsi sul funzionale?

Igor Castiglia

Ce ne sono troppi, se uno li cerca in rete non li distingue. Sicuramente “Anatomy Trains”, che non è specificatamente funzionale perché parla della fascia, ma è qualcosa che deve essere capito per poi approcciare all’allenamento funzionale. Poi consiglio tutto ciò che ha a che fare con il mondo di Meyers. Michael Boyle- “Advances in Functional Training” è, indubbiamente, un altro libro molto interessante.

Francesco Perticari

Tutti in lingua inglese immagino?

Igor Castiglia

Io li ho letti in inglese, ma credo che siano tutti tradotti in italiano. C’è un libro bellissimo ma non è facile da trovare perché non è più pubblicato; è “DCSS” di Paolo Evangelista. È dedicato al mondo della forza. Veramente una lettura di valore relativamente alla visione della forza in ambito funzionale. Come dicevamo prima ci sono molte cose che vengono confuse. Però, dato che uno lo dovrà affrontare, allenare le persone utilizzando sistemi a circuito come “HIIT” e via dicendo, consiglio “Formula HIIT” di Gian Mario Migliaccio che invece è un testo basilare adatta anche ai ragazzi che escono dalla Università.

Francesco Perticari

Ho ascoltato il suo intervento all’ultimo evento di Guido Bruscia della “Functional Training School” ed è stato molto interessante.

Va bene Igor, io ti ringrazio per il tuo prezioso contributo ricco di informazioni. Consapevole che forse quello che hai espresso oggi sia solo l’1% di ciò che ci avresti potuto raccontare sulla tua esperienza ed è proprio per questo invito tutti gli appassionati e i professionisti che si occupano di functional training a iscriversi a FUNZIONI IN AZIONE. 

Igor Castiglia

Questo lo dico per le persone che ci ascoltano, visitate il sito di Funzioni in Azione, stiamo definendo location e nuova data che dovrebbe collocarsi tra marzo e aprile 2022, molto probabilmente rimarremo a Bologna, sede centrale non perché ci viviamo ma perché è al centro dello stivale.

Francesco Perticari

Grazie Igor. Quindi tenetevi liberi in quei mesi perché dovete assolutamente andarci se siete interessati a questo argomento. E’ stato bellissimo incontrarti in questa nuova veste di intervistato.

Buon allenamento a tutti.

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