Multipower: è giusto o no usarlo?

Tra gli attrezzi che non possono mancare sicuramente in una palestra troveremo il Multipower. È, infatti, un’attrezzatura sempre più presente e sempre più completa, che atleti di tutti i livelli si trovano ad utilizzare.

Conosciuto anche come Smith Machine, lo possiamo definire un attrezzo completo proprio perché la sua struttura e il suo scopo di base aiutano a renderlo versatile per tanti tipi di allenamenti.

Focalizzato solitamente sull’aumento di massa muscolare delle gambe, è molto utilizzata dai bodybuilder. Con il Multipower si vanno a simulare movimenti ed esercizi per la pesistica, come lo squat, military press e panca piana.  

È composto da quattro assi verticali che formano la struttura, che ricorda una gabbia. Caratteristica fondamentale è quella di avere un bilanciere con le estremità salde a due guide: infatti, esso è collegato a due degli assi, su cui può solo scorrere in su e in giù, consentendogli quindi solo una traiettoria verticale.

Altro fattore che rende famoso questo attrezzo da palestra è quello di avere delle sicurezze in più che permettono all’atleta di allenarsi senza la necessità di una seconda persona in aiuto: lungo le guide laterali si possono fissare dei blocchi di sicurezza sotto cui il bilanciere non può scendere e che possa fermarlo in caso di perdita del controllo su di esso.

Nonostante le numerose caratteristiche che sembrano renderlo uno strumento solo che vantaggioso, non tutti sono dello stesso parere e quindi è giusto andare ad analizzare le due parti e i pareri a riguardo.

Pareri su questo attrezzo: pro e contro del Multipower

Per poter ragionare correttamente sulla utilità o meno del Multipower partiremo dalla lista di pro e di contro che si possono trovare a riguardo, così da permettere a tutti di farsi un’idea fondata a riguardo.

Partiremo dai contro, importanti per l’atleta che fa attenzione, oltre che alla performance fisica, anche alla sua salute.

Il primo effetto che costituisce un contro per l’utilizzo del Multipower è quello detto “grattugia”: proprio come si può immaginare dal nome, questo effetto funziona un po’ come quando si grattugia il parmigiano. L’utilizzo di questo macchinario porta l’atleta, a lungo andare, a consumare la cartilagine che protegge le nostre ossa, portando poi dei problemi articolari.

Fortunatamente solo in alcuni rari casi si arriva a consumarla fino a raggiungere l’osso.

Un secondo contro dell’utilizzo di questo strumento è anche la causa alla base del precedente problema: è l’obbligo di uno schema motorio non naturale. Questo perché non permette di compensare e gestire il movimento nello spazio liberamente, ma si è vincolati a ciò che è la traiettoria del Multipower.

Il problema più grande di questo vincolo è che tale strumento è simmetrico, mentre la stragrande maggioranza degli esseri umani è asimmetrico. Quindi ci troveremo ad essere obbligati a fare un movimento che per il nostro corpo, asimmetrico, è innaturale e, in questo modo, avviene l’effetto grattugia.

Un terzo contro è quello di utilizzare troppo poco gli stabilizzatori, problema derivante sempre dalla traiettoria fissa: inizialmente si può credere un vantaggio, quello di non doversi preoccupare di mantenere autonomamente un equilibrio, ma ciò comporta poi il “non allenamento” di parti del corpo che, normalmente, entrerebbero in gioco. Ciò comporta, in molti casi, un maggior numero di infortuni.

Un ultimo, e più sorvolabile, contro è quello di non permetterci di allenare la nostra coordinazione che, solitamente, grazie allo svolgimento di esercizi senza attrezzature di questo tipo, va molto a migliorarsi.

A questo punto però andiamo anche ad analizzare i pro, che comunque non sono pochi e che possono essere sfruttati sia dagli atleti, sia da cui insegna la gestualità di tali movimenti.

Il primo a cui si va incontro è quello di poter lavorare con carichi più alti: infatti, utilizzando meno muscoli, meno attenzione alla coordinazione e avendo il movimento guidato, ci si potrà spingere ad aumentare il carico, che però è anche ciò che più comporta l’effetto grattugia.

Un secondo vantaggio è quello di avere una facilitazione del movimento; questo per gli stessi punti precedentemente elencati: meno muscoli utilizzati, meno stabilizzazione ricercata, movimento già determinato, comportano più facilità nello svolgere esercizi. Il vero pro non è tanto per chi sta svolgendo l’allenamento ma per chi li sta guidando ed insegnando, per i personal trainer.

Un altro pro è quello di incorrere meno in infortuni diretti: movimento più facile, meno difficoltà nel gestire la coordinazione del gesto, quindi, sarà più difficile farsi male durante lo svolgimento. Infatti, come abbiamo detto anche sopra, il Multipower nasce anche con lo scopo di preservare la salute e l’integrità fisica dell’atleta, anche di colui che si allena da solo.

Multipower, cosa comporta per una palestra possederlo

Oltre a tutti i vantaggi che sono stati elencati prima, non va sottovalutato lo sfruttamento economico che se ne può fare a livello di business. Nelle palestre, infatti, esso è sempre più presente per diverse ragioni.

Il Multipower funziona, innanzitutto, come incentivo: il sapere che con esso si incappa in meno infortuni diretti e si ha un’agevolazione nel movimento, è molto invitante anche per atleti meno esperti.

Ma il vantaggio va anche ad influenzare un altro fattore: questa facilità e sicurezza permettono ai proprietari delle palestre di non doversi procurare troppi istruttori in sala che controllino costantemente se il lavoro viene svolto nel modo giusto.